Durante il weekend che culminerà con domenica 4 settembre, la Formula 1 farà tappa nei Paesi Bassi, per il gran premio di casa del campione del mondo in carica Max Verstappen, che si correrà sul circuito di Zandvoort, una pista particolare che ha dovuto subire diverse modifiche rispetto alla sua versione originale per poter riportare l’evento in Olanda, da dove mancava dalla metà degli anni ’80.
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In questo articolo quindi andremo a ripercorrere la storia e le modifiche a cui è stato sottoposto questo circuito, e quali sono gli effetti che queste potrebbero avere per le vetture in gara la prossima domenica per arrivare preparato sui siti di scommesse online.
Il circuito di Zandvoort: storia e modifiche
Il tracciato originale di Zandvoort viene ideato nel 1939, e la sua costruzione è ultimata nel 1948, per ospitare la Formula 1 quattro anni dopo per la prima volta. Questa pista, che sorge sulle spiagge del Mare del Nord a poche decine di chilometri da Amsterdam, ottiene subito un riscontro positivo da parte sia dei piloti che delle scuderie, ma con il passare del tempo inizia ad essere obsoleto rispetto alla grande evoluzione delle vetture in gara, tanto che vi si verificano ben due incidenti mortali all’inizio degli anni ’70, quello di Piers Courage nel 1970 e quello di Roger Williamson nel 1973.
Inoltre, il contesto in cui sorge questa pista è molto particolare, con la vicinanza delle spiagge e del mare che richiede una manutenzione straordinaria che non si verifica per altri circuiti, e a causa dell’espansione urbana sempre più abitazioni sorgono nei pressi del circuito, e i residenti cominciano ad essere infastiditi dal rumore. Così, a metà degli anni ’80 sembra che sia ormai giunta la fine di Zandvoort, e nell’area dell’autodromo di progettava di realizzare un campo da golf e ampliare la zona residenziale.
Trent’anni dopo, sarà l’enorme popolarità guadagnata da Max Verstappen a riportare nel suo Paese d’origine la Formula 1 nel 2020, accolta con furore da migliaia di tifosi del giovane pilota Red Bull, ma è ormai chiaro che non è possibile utilizzare il circuito originale di Zandvoort, di cui si riesce a recuperare la parte settentrionale, che però deve essere completamente rinnovata per sottostare alle regole della FIA, e con non poche difficoltà. Infatti, è necessario secondo le regole che le piste abbiano un rettilineo principale di almeno 700 m, complicato da realizzare a Zandvoort per la presenza sia di un’area residenziale che di un parco naturale, ma questo problema viene risolto dotando di banking alcune curve, tra cui l’ultima, stravolgendo totalmente le dinamiche delle curve stesse e consentendo ai piloti di aprire il gas in anticipo, dando quindi a questa pista delle caratteristiche completamente nuove, che nulla hanno a che vedere con la velocità che caratterizzava la versione originale.
Cosa aspettarsi dal GP d’Olanda 2022
Le caratteristiche specifiche del circuito di Zandvoort sembrano, almeno sulla carta, essere favorevoli alla Ferrari, poiché rivestono un’importanza fondamentale sia la trazione che il carico aerodinamico, ma per avere effettivamente un vantaggio è necessario lavorare per trovare il giusto assetto, e, cosa non meno importante, regolare la vettura nel migliore dei modi per sfruttare al massimo la durata delle gomme. Questo potrebbe essere preoccupante per i tifosi della Rossa, che ultimamente sta avendo non pochi problemi di strategia, che sono costati più di una volta dei buoni risultati.
Inoltre, analizzando la scorsa edizione di questo gran premio, è emerso che Zandvoort sia un circuito dove è piuttosto difficile sorpassare, e quindi diventa fondamentale assicurarsi una buona posizione sulla griglia di partenza durante le qualifiche del sabato.
Per quanto riguarda i pronostici sulla gara, i bookmakers hanno pochi dubbi a dare già Verstappen come vincitore, anche perché reduce da tre vittorie consecutive, ed è altrettanto ragionevole aspettarsi un testa a testa fra Red Bull e Ferrari per andare a completare il podio, considerando che la Mercedes nelle ultime gare è stata nettamente in difficoltà rispetto alle scuderie rivali. Considerando i problemi che hanno reso poco affidabile la Ferrari nelle ultime gare, un pilota interessante da tenere d’occhio in ottica podio è la seconda guida Red Bull Sergio Perez, che ha sicuramente dalla sua parte il vantaggio di guidare una delle vetture che si è dimostrata più affidabile e calibrata in questo campionato.